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COSA E' IL DISTURBO DELL'ATTENZIONE

 

Si disingue in Iperattività e Disattenzione. In generale I criteri dell'ICD-10 prevedono sempre almeno un sintomo di impulsività per la diagnosi.

La caratteristica discriminante di entrambe le tipologie è che il disturbo di attenzione è pervasivo e non situazionale . In particolare per la disattenzione, possiamo indicare i seguenti sintomi:

  • Difficoltà a portare a termine i compiti assegnati

  • Distribilità a stimoli udutivi e visivi

  • Mancanza di organizzazione

  • Sembra non ascoltare

Per l'iperattività possiamo definire tipici i seguenti sintomi:

  • L'impulsività e movimento continuo

  • Pattern di risposte rapide ed inaccurate

  • Non rispetto delle istruzioni

  • Comportamento disinibito

 

Le abilità attentive sono indispensabili affinchè gli apprendimenti scolastici possano progredire correttamente, e ne costituiscono i prerequisiti.

La valutazione delle abilità attentive è di grande importanza nella valutazione dei deficit di sviluppo e delle disabilità di apprendimento , proprio per la centralità delle funzioni attentive nei processi di apprendimento scolastici.

 

RIFERIMENTI TEORICO -METODOLOGICI

 

L’attenzione è un processo di filtro e selezione delle numerose informazioni che attivano i sistemi sensoriali. E’ altresì un sistema che deve fornire risorse che sono limitate per svolgere compiti che richiedono concentrazione, vigilanza, allerta

Il modello di Moscovitch e Umiltà fornisce copertura teorica a quanto affermato , in quanto afferma la centralità del Processore Centrale per tutte le abiilità cognitive.

Esso è deputato a:

  • fornire risorse attentive (che sono a capacità limitata);

  • a sostenere l’attenzione;
    alle funzioni di controllo del pensiero e dell’azione;

  • ad inibire i distrattori;

  • all’organizzazione, alla pianificazione;

  • a mantenere la concentrazione sullo scopo;

  • alla modularizzazione delle funzioni specifiche (es. apprendimento motorio);

  • a fornire le risorse attentive ai processi di memorizzazione in genere.

 

Sempre nella teoria di  Moscovitch e Umiltà, i  moduli , sono dei sistemi semplici in cui l'automatismo si esprime quasi totalmente ,come nel caso dei riflessi, mentre in altri più complessi vengono richieste ripetizioni costanti per mantenere un certo grado di automatismo, come ad esempio suonare uno strumento musicale.

Ci sono tre tipi di moduli a seconda della loro complessità.

 

MODELLO DEL CONTINUUM del PROF. BENSO

Il modello delo Continuum del prof.Benso, spiega l'interazione tra Sistema Centrale e moduli  che si rinforzano reciprocamente in modo implicito.

Il Sistema Attentivo Esecutivo nelle sue multicomponenti è parte integrante per la formazione e lo sviluppo dei sistemi modulari (apprendimenti), in un  continuum che va dal modulo all’esecutivo e viceversa.

 

Il disturbo di Attenzione è probabilmente il disturbo tra i più spostati verso l’esecutivo, ma vi sono aspetti più modulari che creano profili vari, numerosi con diversità minime o più appariscenti da un caso all’altro.  

 

SINTOMI RIFERIBILI AL SAS  (Sistema Centrale)

A) Ha problemi nell' apprendimento di  comportamenti nuovi meno disadattivi e nell’estinzione di apprendimenti disadattivi

• correlato a basso livello tonico di dopamina nel “centro del rinforzo” vedi nucleo accubens e setto della via mesolimbica della dopamina Johansen, Aase, Meyer e Sagvolden (2002) e inoltre (Cook, Stein, Krasowski, Cox, Olkon, Kieffer e Leventhal, 1995; Ernest, Zametkin, Matochik, Jons e Cohen, 1998; LaHoste, Swanson, Wigal, Glabe, Wigal, King. e Kennedy,1996). 

 

B) incapacità ad attendere, sviluppo dell’iperattività nelle situazioni nuove, impulsività, difficoltà nell’attenzione sostenuta, fallimento nel controllo di risposte, comportamento variabile, iperattività, impulsività motoria e cognitiva.

• correlato ad alterazione alla trasmissione dopaminergica mesolimbica Johansen, et Altri (2002) e Sagvolden, Johansen, Aase e Russell (2004)

 

• C) difficoltà nella costruzione del “template” (memoria a breve termine) necessaria per la ricerca visiva ad es. dove dimostrano debolezza bambini che confondono b d p q vedi Benso 2004), difficoltà nel movimento oculare saccadico e nelle risposte di orientamento, poca pianificazione e insufficienza delle funzioni esecutive in genere Sagvolden et Altri (2004)

• Sagvolden et Altri (2004) parlano di una disfunzione alla seconda ramificazione del circuito dopaminergico, quella mesocorticale (mesencefalo corteccia frontale)

 

• D) La disfunzione del circuito nigro - striatale causa disturbo nella modulazione delle funzioni motorie. Debolezza nel ritmo e nell’apprendimento di sequenze motorie e un certo deficit nell’ apprendimento e nella memoria procedurali. Sagvolden et Altri (2004). • Questo è un altro tipo di problema che alcuni DDA/I hanno ed altri no,

 

La complessità della materia fa ben comprendere quanto sia necessaria una batteria articolata di test .

E’ metodologicamente sbagliato asserire che non vi sono problemi attentivi quando questi vengono valutati con un solo test, spesso nemmeno valido per misurare sostanziali aspetti dell’attenzione.

 NOTA : Si può escludere o includere a livello di linee guida nelle diagnosi di superficie (è nei limiti o non è nei limiti della dislessia della disgrafia ecc..) non si possono escludere appieno (quando non vi è significatività) i processi sottostanti come attenzione, memorie, aspetti visuospaziali , fini indagini linguistiche.

 

 

 

 

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